Vi è mai capitato di voler pagare il caffè al bar, di non avere contanti, di voler pagare con il bancomat oppure con la carta di credito ma di trovare un po’ di resistenza da parte del barista, o, nel peggiore dei casi di non poter effettuare il pagamento e quindi di dover andare allo sportello bancomat più vicino, prelevare e tornare indietro a saldare il vostro conto?
Sono situazioni che capitano spesso da quando il POS è obbligatorio nei bar, dovute al fatto che, specialmente quando si tratta di pagare somme molto piccole, gli esercenti continuano a preferire il pagamento in contanti.
Vi spieghiamo le ragioni che stanno alla base di tutto in questo articolo. Parleremo infatti del perché i baristi (e non solo) sono restii a incentivare il POS, del costo del POS, dei suoi vantaggi, della normativa vigente e di cosa fare quando non si hanno contanti ma non si può pagare con il POS.
Si tratta di un articolo molto denso di contenuti: seguiteci!
POS obbligatorio nei bar: tutto quello che c’è da sapere
L’obbligo di dotarsi di POS è stato sancito dal Decreto Rilancio ed è entrato in vigore nel Luglio 2020.
L’obbligo di POS risponde a diverse esigenze economiche, di lotta alla criminalità organizzata e alla promozione del turismo e non da ultimo a esigenze sanitarie:
- lotta all’evasione fiscale, al riciclaggio e tracciamento di tutti i pagamenti;
- pagare senza dover ricorrere necessariamente ai contanti: in tempi di Covid l’incentivo dell’utilizzo di forme di pagamento cashless diventa una priorità;
- monitorare facilmente le entrate: permette agli esercenti un maggior controllo degli incassi;
- accettare pagamenti in diverse valute: per un Paese a vocazione turistica come l’Italia è decisamente di fondamentale importanza.
Chi non ha il POS pertanto incorre in sanzioni?
Assolutamente no, nemmeno dopo la normativa entrata in vigore a Luglio 2020. Se nel testo originario erano di fatto previste delle sanzioni, a seguito di numerose proteste da parte delle associazioni di categoria e da alcuni limiti che di fatto ancora oggi non mettono in condizione tutti gli esercenti di poter adottare un POS, ecco che le sanzioni sono state abolite e pertanto, pur essendo obbligatorio il POS per alcuni esercenti, non sono comunque previste sanzioni per chi non ce l’ha.
Le categorie di esercenti obbligate a dotarsi di POS e quelle esenti
Sono tenute a rispettare l’obbligo e a dotarsi di POS le seguenti categorie di lavoratori:
- commercianti: chiunque gestisca un negozio, piccolo o grande che sia, anche i venditori ambulanti;
- artigiani: come fabbri e falegnami;
- attività di ristorazione, come bar, ristoranti, pub, pizzerie;
- professionisti: avvocati e notai, agronomi, idraulici, ingegneri, commercialisti, geometri e architetti, consulenti del lavoro, medici e dentisti.
Mentre ne sono esenti dall’obbligo di dotarsi del POS:
- benzinai e tabaccai;
- professionisti che lavorano in studi associati
POS obbligatorio nei bar: a cosa è dovuta la “resistenza”
Abbiamo visto nel paragrafo precedente i vantaggi che derivano dall’utilizzo del POS, ma allora perché ogni tanto ci imbattiamo in qualche barista o esercente “resistente”.
La ragione principale sono i costi che comporta l’utilizzo del POS e in particolare le commissioni che l’esercente deve pagare su ogni transazione. È chiaro quindi che di fronte a transazioni di piccoli importi l’esercente sarà restio a farvi utilizzare il POS come metodo di pagamento.
Vediamo qui quali sono le principali voci di spesa del POS e le tipologie di commissioni:
- Installazione: spesa relativa ai costi di hardware e per abilitare l’esercente all’utilizzo del dispositivo;
- Canone mensile: spesa relativa al comodato d’uso del POS e relativa ai servizi accessori. La cifra varia tra gli zero e i 50 euro.
- Sconti su transati elevati: si tratta di uno sconto applicato per contratto se si supera un tetto fissato di transazioni.
- Assistenza tecnica: questa spesa non è inclusa nel prezzo e può essere a pagamento specie nel caso di intervento a seguito di uno o più guasti.
A questi costi fissi vanno aggiunte le seguenti commissioni:
- Commissione fissa sulle transazioni: equivale al costo di utilizzo del POS e incide sul prezzo finale del bene che viene venduto o del servizio che viene erogato. Generalmente si tratta di un costo che va da qualche centesimo a qualche euro in base al tipo di carta (credito o debito);
- Commissione percentuale sulle transazioni: si tratta di un costo che viene pagato sulla transazione di denaro ed è legato all’ammontare della transazione. Il suo valore è determinato dal circuito a cui appartiene la carta utilizzata e alla tipologia di carta.
Il settore dei pagamenti elettronici è in continua espansione e gli operatori offrono agli esercenti anche altre tipologie di commissioni:
- Commissione solo in percentuale;
- Commissione percentuale + commissione fissa;
- Commissione solo fissa;
- Commissione percentuale con minimo obbligatorio.
POS obbligatorio nei bar: cosa fare quando incontriamo resistenza
Adesso che abbiamo capito i motivi della resistenza all’utilizzo del POS quando siamo di fronte a transazioni di piccoli importi capiamo insieme come comportarci.
Precisiamo subito che l’esercente dovrà venire incontro alle esigenze del cliente sia nel caso in cui manchi il POS, sia nel caso quest’ultimo sia guasto o non funzionante.
Qualora risultasse impossibile saldare il conto tramite carta di debito oppure carta di credito, o comunque in caso di inaccessibilità al POS, la legge italiana stabilisce infatti che il proprietario deve lasciare aperta la possibilità al cliente di recarsi allo sportello bancomat più vicino per prelevare il denaro necessario al fine di effettuare il pagamento.
Rifiuto pagamento via POS, facciamo chiarezza
Per ultimo andiamo ad approfondire un tema molto caldo connesso all’eventuale rifiuto di un pagamento con carta di credito o debito via POS. Ci si chiede dunque se è possibile per un esercente rifiutare il pagamento con bancomat o carta di credito? La legge prevede l’obbligo per esercenti e professionisti di accettare i pagamenti con carta di credito o bancomat a partire da 5 euro in su.
Silvano says
C’è scritto nel vostro articolo che il decreto rilancio é entrato in vigore il 1 luglio 2021 .temo che sia un refuso
admin says
grazie, correggiamo subito
Cristian says
In provincia di Como e Sondrio sul lago, quasi nessun bar o gelateria dove mi son recato, possiede un pos carte. I controlli dove sono??
Birbi says
E a te che cazzo te ne frega se non hanno il pos