In questo articolo parliamo dell’obbligo di POS, di chi è obbligato ad averlo e di tutti i dettagli della normativa introdotta nel 2020. Prima però di entrare nel vivo di questo articolo e di vedere nel dettaglio cosa prevede la legge italiana a questo proposito, vi spieghiamo brevemente che cosa sia il POS, come funziona e quali sono i suoi costi in linea di massima.
Perché abbiamo deciso di dedicarci a questo tema? Perché il nostro sito è dedicato al mondo dei pagamenti elettronici. In passato ci siamo concentrati sulle differenze tra carta di credito e carta di debito, vi abbiamo spiegato che cosa è PayPal e come, da qualche tempo sia possibile utilizzarlo per effettuare pagamenti anche nei negozi fisici tramite la scansione dei QR code. Non potevamo quindi non parlare dello strumento principe dei pagamenti elettronici: il POS!
Se siete curiosi di scoprire tutti i dettagli sul POS e sulla normativa di riferimento, continuate a leggere il nostro articolo!
Tutto sul POS: come funziona e quanto costa
Prima di entrare nel dettaglio della normativa vigente sul POS in questo paragrafo vediamo in breve il suo funzionamento e i suoi costi.
Se vogliamo capire come si usa il POS e come funziona iniziamo dal nome.
POS è l’acronimo in inglese di Point of Sale, ovvero punto di vendita. Se vogliamo darne una traduzione meno letterale ma più rispondente alla realtà possiamo tradurre la locuzione point of sale con terminale di vendita.
Questa nozione ci fa fare un passo in avanti e ci permette di capire meglio che cosa sia il POS e come funziona.
Il POS è un lettore di carte di credito, funziona attraverso la rete telefonica che permette di collegare il POS con la banca che ve lo fornisce in dotazione.
Per quanto riguarda i costi, è stato stimato che il prezzo medio di un POS è di 2000 euro all’anno, cifra così ripartita:
- Installazione: spesa relativa ai costi di hardware e per abilitare l’esercente all’utilizzo dello strumento;
- Canone mensile: spesa relativa al comodato d’uso del POS e per i servizi accessori. La cifra varia tra gli zero e i 24 euro.
- Commissione fissa sulle transazioni: è il costo fisso che si paga ogni volta che viene utilizzato il POS. Rappresenta un costo che va ad incidere sul prezzo finale del bene o del servizio che viene venduto.
- Commissione percentuale sulle transazioni: si tratta di un costo che viene pagato sulla transazione di denaro ed è legato all’ammontare della transazione. Il suo valore è determinato dal circuito a cui appartiene la carta utilizzata;
- Sconti su transati elevati: si tratta di uno sconto applicato per contratto se si supera un tetto fisso di transazioni.
- Assistenza tecnica: questa spesa non è inclusa nel prezzo e può essere a pagamento specie in caso di intervento a seguito di guasti.
La normativa vigente sul POS e i vantaggi
Prima di focalizzarci su chi è obbligato ad avere il POS, in questo paragrafo passiamo in rassegna la normativa vigente sul POS.
Il POS è diventato obbligatorio dal 1°luglio 2020 per tutti gli esercenti che ancora non lo hanno reso disponibile alla propria clientela. Anche se l’introduzione dell’obbligo di POS può sembrare una misura recente, in realtà se ne discute già dal lontano 2007.
Il motivo principale nell’introduzione del POS consiste nei vantaggi connessi al suo utilizzo:
- Lotta all’evasione fiscale, al riciclaggio e al tracciamento di tutti i pagamenti;
- Pagare senza dover ricorrere necessariamente ai contanti: in tempi di Covid incentivare l’utilizzo di forme di pagamento cashless diventa una priorità;
- Monitorare facilmente le entrate;
- Accettare pagamenti in diverse valute: per un Paese a vocazione turistica come l’Italia è fondamentale.
Chi è obbligato ad avere il POS: tutte le categorie coinvolte e quelle escluse
L’obbligo di dotarsi di POS è in capo a diverse categorie di esercenti, commerciali e lavoratori:
- Commercianti: chiunque gestisca un negozio, piccolo o grande che sia, anche i venditori ambulanti;
- Artigiani: come fabbri e falegnami;
- Attività di ristorazione, come bar, ristoranti, pub, pizzerie;
- Professionisti: avvocati e notai, agronomi, idraulici, ingegneri, commercialisti, geometri e architetti, consulenti del lavoro, medici e dentisti.
Sono invece esclusi dall’obbligo di POS:
- Benzinai e tabaccai;
- Professionisti che lavorano in studi associati.
Se questo articolo vi è sembrato interessante e desiderate avere altre informazioni o togliervi qualche curiosità sul mondo dei pagamenti elettronici, continuate a leggere i nostri articoli!
oro Distributore di sapone says
Sono davvero molto felice di dire che questo post è molto interessante.