Quasi nessuno si sofferma a leggere i tanti fogli del contratto dato dalla banca alla sottoscrizione di un nuovo rapporto, non è vero? Per questo, spesso, non siamo sicuri delle caratteristiche del conto o delle carte in nostro possesso. Il dubbio più ricorrente riguarda i plafond della carta di credito (massimali) e cosa succede nel caso di un loro superamento. Scopriamolo insieme.
Qualunque carta, di debito o di credito che sia, ha un tetto massimo di utilizzo, giornaliero e mensile, che determina sia la somma massima che può essere utilizzata per acquisti online o in negozio, sia il limite di denaro prelevabile dagli sportelli. Vediamo come si determinano i massimali della carta e come possiamo gestirli.
Plafond della carta di credito: cos’è
Come abbiamo detto, tutte le carte, sia quelle di credito, sia quelle di debito come il comune bancomat, hanno un massimale di spesa (fisica e online) e per i prelievi di contante.
Il plafond della carta di credito o di debito, dunque, è l’importo massimo totale che si può utilizzare per acquistare con la carta giornalmente o mensilmente, oppure il limite di denaro che può essere prelevato dagli sportelli al giorno o al mese.
Per conoscere il massimale della propria tessera basta controllare il contratto della banca. Troveremo, quindi, due voci diverse riguardo al plafond: una che riguarda il valore massimo spendibile per gli acquisti e una per i prelievi.
Oltre che sul contratto, i plafond della carta sono disponibili sui documenti di sintesi che la banca invia periodicamente al cliente.
C’è anche da aggiungere che se la carta dispone di due diversi circuiti di pagamento, ognuno di questi avrà i propri plafond che saranno, quindi, nel complesso più alti. Una carta a circuito Pagobancomat e Visa, avrà un massimale per il circuito Pagobancomat e uno per il circuito Visa.
Quanto si può spendere al mese con la carta di credito?
In genere, il plafond è determinato in base alle entrate che mediamente si hanno sul conto di riferimento, in particolare delle entrate periodiche come l’accredito dello stipendio o della pensione) o della giacenza media. Diversamente avviene, invece, per le carte prepagate. Infatti, il massimale è determinato da contratto come per le altre, ma il limite prelevabile o spendibile dipende dalla reale disponibilità di denaro.
Le carte prepagate, inoltre, avranno anche un limite di ricariche che è possibile effettuare in un determinato periodo (mensilmente o annualmente) e un plafond di ricarica, ovvero esiste un limite di importo totale che è possibile ricaricare a ogni ricarica.
I limiti variano da banca a banca e secondo le diverse tipologie di carte. Ad esempio, le tessere destinate ai minori, o per i conti “young” sotto i trent’anni hanno spesso plafond più bassi rispetto alle carte dei conti standard.
Cosa succede se si superano i limiti della carta di credito?
Dal momento che il plafond rappresenta il tetto massimo spendibile, se si superano i limiti della carta di credito, semplicemente, l’acquisto non andrà a buon fine. Questo può rappresentare un disagio non da poco: sarà capitato a tutti di trovarsi in un negozio, impossibilitati a portare a termine un acquisto, perché la carta si rifiuta proprio di funzionare. Una delle cause più comuni è proprio il superamento dei massimali.
Per prevenire questo inconveniente, è opportuno conoscere i limiti del proprio contratto e tenere traccia delle spese mensili con attenzione, così da non incorrere in brutte sorprese.
Conoscere questo dato è fondamentale anche nel momento della scelta di una nuova carta di credito. Infatti, in base alle proprie esigenze, ognuno potrà decidere la tipologia contrattuale che faccia al caso suo.
Esistono carte con massimale illimitato? Sì, ma si tratta di particolari tipi, come le carte di credito prestigiose riservate a clienti con un’affidabilità finanziaria sopra la media.
È possibile chiedere di aumentare i massimali della carta di credito?
Se ci accorgiamo che il plafond della carta di credito ci sta stretto, è possibile chiedere un aumento del limite. Dovrà essere presentata richiesta scritta alla banca che, dopo aver valutato la posizione finanziaria del correntista, deciderà se concederlo.
L’aumento può anche solo essere temporaneo, e legato a periodi che richiedano spese più elevate del normale.
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